domenica 6 dicembre 2015

Il concetto di Califfato

In questi mesi si fa un gran parlare del "Califfato" associandolo allo pseudostato instaurato al confine fra i martoriati Siria e Iraq, dai  jihadisti creati e sostenuti dagli anglosionisti, dai loro lacchè della Penisola Arabica e dalla Turchia.

Non tratteremo in questa sede delle ragioni strategiche e geopolitiche alla base della creazione del DAESH.
Tratteremo brevemente invece del concetto di "Califfato" in ambito islamico. Non perché abbiamo alcuna menoma simpatia per una qualsiasi religione, ma in quanto è necessario ristabilire dal punto di vista scientifico, il significato di concetti culturali distorti dalla propaganda mediatica.

I punti da tenere presenti sono:


  • Cosa si intende per "Califfato"? Si intende il più alto simbolo nella vita pubblica della dottrina dell'Islam in quanto potere dominante nel mondo materiale. Come concetto si avvicina molto, mutatis mutandis, al concetto in ambito cristiano del Sacro Romano Impero.
  • Dove deve essere instaurato? In origine avrebbe dovuto essere instaurato nell'Haramain (il territorio santo di Medina e della Mecca, vale a dire nell'Heijaz che grosso modo si può far coincidere con la parte occidentale della Penisola Arabica); in seguito fu esteso al Dar al islam (Terra dei credenti) cioè i territori conquistati dai musulmani.
    Dunque vi è un legame inscindibile tra 
    Khilafat
    Haramain (tra Califfato e luoghi sacri da non confondere con la Terra Santa che coincide con quella dei cristiani e degli ebrei).
    Compito del califfo pertanto, oltre all'amministrazione della vita pubblica secondo la 
    Shariah, è il controllo dell'Heijaz in generale e in particolare dell'Haramain e la capacità di mantenere sempre possibile l'esercizio dell'Haji (il pellegrinaggio santo alla Mecca).
    Quindi nessuno che non abbia questo potere può svolgere il ruolo di califfo.
Quindi, per quanto detto precedente bisogna smetterla di chiamare l'entità territoriale di questi immondi terroristi, Califfato.
E' storicamente e culturalmente sbagliato ed è oltremodo offensivo.
Come se noi abitanti dell'Italia, non fossimo più chiamati italiani, ma mafiosi.




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